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TECNOLOGIA TUTTE LE NOTIZIE

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Ultimo aggiornamento 23 Novembre, 2018, 17:46:02 di Maurizio Barra

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DALLE 07:46 ALLE 17:45

DI VENERDì 23 NOVEMBRE 2018

SOMMARIO

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Apple come Google, pensa a chiavetta tv
Indiscrezioni, più piccola e più economica della Apple tv

Scuola crea profili social dei personaggi studiatiDa Dante a Manzoni, a Firenze ideato nuovo metodo d’insegnamento

Usa a paesi alleati, “non usate Huawei, rischio cybersicurezza”Immediata la replica della società, ‘sorpresi dagli Usa, è oltre la loro giurisdizione’

Scuse Samsung per malattie di dipendentiLe scuse sono parte di un accordo per il risarcimento dei malati

Apple, in Giappone incentivi a tlc per ridurre prezzo iPhoneRiguardano modello XR, nel paese in auge modelli meno recenti

Di Maio, blockchain entrerà in ordinamento dello Stato Grazie al riconoscimento legale di questa tecnologia

Drone da record, solleva in aria 101 kgLo ha realizzato Forvola con sostegno di Fpt Industrial

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Apple come Google e Amazon, pensa ad una chiavetta tv per guardare i contenuti in streaming.
L’indiscrezione arriva dal sito The Information: il dispositivo dalle dimensioni più piccole della Apple tv, la ‘scatoletta’ che serve allo stesso scopo, sarebbe anche più economico. La testata cita fonti anonime, che però non hanno confermato se Cupertino porterà avanti i piani per produrre la chiavetta. Il dispositivo potrebbe essere simile al Chromecast di Google e al Fire Stick di Amazon.
Secondo altri ‘rumors’ circolati qualche settimana fa, sempre del sito The Information e anche di Bloomberg, Apple entro la metà del 2019 dovrebbe lanciare il suo servizio di streaming che potrebbe essere a pagamento e soprattutto esclusivo solo per gli utenti dei suoi dispositivi, ovvero iPad, iPhone e Apple Tv.
Secondo le rilevazioni della società di analisi Thinknum, negli Stati Uniti la Apple Tv 4K sta vivendo un periodo di popolarità tra gli utenti che di solito utilizzano un dispositivo per lo streaming di contenuti con quella definizione.

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Ideare e animare profili Instagram di 14 personaggi studiati a scuola, da Dante e Beatrice al Manzoni, passando per Seneca, Aristotele, Machiavelli e Lincoln, ipotizzandone linguaggio e comportamento ‘social’. E’ la singolare iniziativa su cui sono stati chiamati a sfidarsi circa 100 studenti degli istituti fiorentini. A vincere, con il profilo di Alessandro Manzoni, gli studenti del liceo classico Galileo aggiudicandosi il titolo di scuola più ‘social’ di Firenze.
La sfida del ‘Social challenge’, spiega una nota, è un metodo pensato per l’uso dei social network nelle scuole, ideato da DataLifeLab, laboratorio di ricerca dell’Università di Firenze, insieme alla cooperativa di progettazione ReteSviluppo e alla startup tecnologica Kinoa. Il metodo è stato presentato e testato nell’ambito del Forum studenti Firenze, una tre giorni recentemente svolta presso il liceo classico Galileo.
“Il metodo Social Challenge può tranquillamente entrare tra i banchi di scuola – spiega una nota – e aiutare a dare vita a personaggi, materie, nozioni. I social network, piuttosto che essere banditi dalle aule scolastiche, se saputi gestire attraverso format e metodi appropriati, possono divenire un valido strumento per il trasferimento dei contenuti studiati nel linguaggio del quotidiano, oltre che oggetto di discussione e riflessione. E’ questa la sfida che Kinoa e Data Life Lab lanciano a insegnanti e studenti, per una scuola ancorata al presente che non abbia paura dei social network ma li utilizzi con arguzia e creatività”.

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Il governo Usa ha avviato una “straordinaria campagna di sensibilizzazione” dei Paesi alleati, Italia compresa, per persuadere le compagnie di tlc a non usare le apparecchiature di rete prodotte da Huawei. Lo scrive il Wall Street Journal citando persone a conoscenza della situazione.

Funzionari Usa avrebbero informato, in merito a rischi sulla cybersicurezza, le loro controparti governative e i dirigenti delle telco in Paesi amici tra cui Germania, Italia e Giappone, dove i prodotti Huawei sono già ampiamente usati.

Immediata la risposta di Huawei che si dice “sorpresa dai comportamenti del governo Usa descritti nell’articolo” del Wall Street Journal. “Se il comportamento di un governo si estende oltre la sua giurisdizione – dice un portavoce Huawei – tale attività non dovrebbe essere incoraggiata”. “Prodotti e soluzioni Huawei sono ampiamente usati in oltre 170 Paesi in tutto il mondo, servono 46 dei primi 50 operatori mondiali, aziende di Fortune 500 e centinaia di milioni di consumatori”. E conclude: “Ci scelgono perché si fidano pienamente”.
Gli Stati Uniti – scrive il Wall Street Journal – starebbero valutando l’ipotesi di aumentare gli aiuti finanziari per lo sviluppo delle telecomunicazioni in Paesi che evitano le apparecchiature prodotte in Cina, le quali esporrebbero a rischi di cyberspionaggio. Tra le preoccupazioni del governo ci sarebbe l’uso di prodotti di tlc cinesi in Paesi che ospitano basi militari americane. Il Dipartimento della Difesa ha i propri satelliti e la propria rete di telecomunicazioni per le comunicazioni sensibili, ma la maggior parte del traffico in molte basi militari viaggia attraverso reti commerciali, spiega il quotidiano. La messa in guardia dei Paesi alleati su Huawei, che negli Usa fatica a commercializzare anche i propri smartphone, si inserisce nelle crescenti tensioni economiche tra Washington e Pechino, sfociate nell’apposizione di dazi.

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Samsung china il capo e chiede scusa per la malattia e la morte di alcuni lavoratori, ammettendo di non essere stata in grado di creare un ambiente di lavoro sicuro nelle sue fabbriche. Nel corso di una conferenza stampa a Seul il presidente della divisione dispositivi Samsung, Kinam Kim, ha ammesso che la società non è riuscita a “gestire in modo adeguato le minacce per la salute” nelle sue linee di produzione di semiconduttori e display a cristalli liquidi. “Porgiamo le più sincere scuse ai nostri lavoratori che hanno sofferto per malattie, e alle loro famiglie”.
La dichiarazione del colosso coreano arriva a settimane di distanza dall’accordo, raggiunto tra Samsung e i rappresentanti di lavoratori malati, per un risarcimento che ha posto fine allo stallo in atto tra le due parti da oltre un decennio. Le scuse della compagnia erano parte dell’intesa.
Nel corso dell’ultimo decennio decine di lavoratori di Samsung hanno riportato malattie gravi come leucemia e tumore al cervello.

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A meno di un mese dall’arrivo dei negozi dell’iPhone XR, il più economico dei melafonini, Apple si muove in Giappone per offrire incentivi agli operatori tlc a sostegno delle vendite del dispositivo. Lo riporta il Wall Street Journal. Lo sconto, unito ai piani sui tagli di produzione per il modello XR, sono un “segnale”, secondo la testata, dell’entusiasmo limitato tra i consumatori per il modello che ha meno funzioni rispetto alle nuove versioni dell’iPhone e anche a modelli più vecchi ma popolari come l’iPhone 8. Non è noto se gli incentivi si estenderanno anche agli operatori di telecomunicazioni di altri paesi del mondo.
La testata Usa, nei giorni scorsi, ha riportato di un rallentamento da parte di Apple dei piani di produzione per tutti e tre i modelli presentati a settembre, con una particolare attenzione per il modello XR. Secondo gli analisti, la domanda più debole del previsto dell’XR potrebbe rispecchiare quanto successo nel 2013 con l’iPhone 5c, anche questo più economico e colorato. Per contro, secondo il Wsj, in Giappone restano popolari modelli meno recenti come l’iPhone 8 e l’iPhone X, entrambi lanciati nel 2017. Il primo, ancora disponibile sugli scaffali, è ancora più economico del modello XR. Riguardo il secondo, di recente, i fornitori Apple hanno ripreso a produrlo anche per i contratti in essere con Samsung che fornisce i display.
Cupertino ha bisogno di acquistare una certa quantità di pannelli dal produttore sudcoreano e, dato il taglio degli attuali modelli, sta cercando – secondo il Wsj – di colmare il divario con il vecchio dispositivo.

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“Blockchain entrerà nell’ordinamento dello Stato grazie al riconoscimento legale di questa tecnologia. Sono innovazioni che entreranno tutte con il decreto semplificazioni che rispettano la prima promessa del programma elettorale”. Lo afferma il vicepremier Luigi Di Maio. “Presto riunirò al Mise il tavolo sulle pmi previsto dal testo unico del 2011 e servirà per migliorare la legge di bilancio e il decreto semplificazione: nei primi giorni di dicembre sarà legge il decreto”, aggiunge Di Maio.

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TORINO

– Entra nel Guinness dei primati il superdrone realizzato dalla torinese Forvola: ha sollevato 101

kg in aria a un’altezza di oltre 1,5 metri. Il record del mondo è stato raggiunto, grazie al sostegno di Fpt Industrial, durante il Tech Day 2018 presso il Cnh Motor Village a Torino ed è stato registrato da due giudici professionisti del settore. Il drone di 300 chili e dotato di 16 eliche in futuro potrà anche assicurare il trasporto di componenti e materiali in zone remote o difficili da raggiungere senza richiedere la presenza dell’uomo. Fórvola è nata nel 2015 a Govone (Torino) dal sogno di due ingegneri di Torino, Gregory Alessio e Piercarlo Ponchione.
Il precedente record era di 61 kg.   [print-me title=”STAMPA”]

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