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SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA

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Ultimo aggiornamento 14 Aprile, 2019, 16:20:32 di Maurizio Barra

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DALLE 03:44 ALLE 16:20 DI DOMENICA 14 APRILE 2019

SPETTACOLI CINEMA MUSICA CULTURA

Cartoons on the Bay, tutti i premiati
A Torino premiati Francia, Italia, Belgio, Iran, Irlanda e Giappone

14 aprile 2019 03:44

Tripletta francese e l’affermazione di Jams, la serie di Rai ragazzi e Stand By me che affronta il tema delle molestie sessuali sui minori ai Pulcinella Award di Cartoons on the Bay, il festival internazionale dell’animazione e della cross-medialità promosso da Rai e organizzato da Rai Com a Torino. La Francia è premiata con tre successi – due dei quali per programmi realizzati in collaborazione con Rai Ragazzi, mentre Belgio, Iran, Irlanda, Italia e Giappone si dividono gli altri premi assegnati dalle giurie internazionali.    Per l’Italia, nella sezione LIVE ACTION vince JAMS, di Alessandro Celli, prodotta da Rai Ragazzi-Stand by me. Scrivono i giurati: “Una serie per ragazzi unica, che emerge per la sua modernità e per il suo realismo, su un tema delicato come le molestie sessuali, con un linguaggio ed uno stile appropriato per il giovane pubblico”.
La tripletta francese si apre con la sezione Upper Preschool, in cui vincono le avventure di quattro giovani dinosauri nel Cretaceo raccontate da “Gigantosaurus” di Olivier Lelardoux per Cyber Group Studios, in collaborazione con Rai Ragazzi. “Storie coinvolgenti e un’animazione straordinaria – è la motivazione – che sembra dipinta sullo schermo sono la combinazione perfetta per creare una serie TV incentrata sull’amicizia e la diversità”. Ancora in collaborazione con Rai Ragazzi, nelle Tv Series Kids si impone “Arthur and the children of the round table” di Jean-Luc Francois per Blue Spirit Productions che racconta la storia di un giovane Artù. “Una nuova versione della classica saga – scrive la giuria – raccoglie attorno alla tavola un ritmo incalzante, un gruppo di divertenti personaggi e un ricco stile visivo”. Ancora Francia nella sezione Interactive Media con “Detroit: become human”, una riflessione su tecnologia e robotica prodotta da Quantic Dream. Per i giurati “una incredibile storia di fantascienza capace di affrontare delle tematiche sociali attuali ed esplorare nuove frontiere del racconto interattivo”. “Irriverente ed eccentrico, colpisce per la fantasia e la carica comica, in grado di attrare anche un pubblico di giovani adulti” è la motivazione che accompagna, invece, il successo del Belgio con “Horrible tales for terrible children”, nella sezione Tv Pilots: Freek Quartier per Grid Animation-tbd racconta favole inconsuete e “cattive”. Vittoria anche per l’Irlanda tra le Tv Series Pre Shool con le avventure di un uccellino e dei suoi amici in “Becca’s bunch” di Alan Shannon per JAM media: “uno straordinario mix di tecniche di animazione ci regala una incantevole serie prescolare in grado di catturare lo sguardo dello spettatore” scrivono i giurati. E’ invece una volpe la protagonista dell’iraniano “The fox” firmato da Sadegh Javadi per Iran-Documentary & Experimental Film Center, che vince tra gli Short Film. “Una toccante metafora della condizione umana – è la motivazione – coraggiosamente trasportata sullo schermo nelle sembianze di una volpe che lotta per l’amore e la sopravvivenza”. Chiude il podio il Giappone nella sezione Animated Feature Film, che riceve anche una menzione speciale per la sceneggiatura, con “Mirai” – firmato da Mamoru Hosoda e prodotto da Studio Chizu srl – di cui è protagonista un bambino viziato. Secondo i giurati: “una storia delicata che, partendo dall’intima umanità dei personaggi, ci fa volare attraverso un intricato labirinto temporale senza farci mai perdere. Un’estetica gradevole ed accurata si somma ad un’efficace colonna sonora, in un credibile mondo pregno di fantasia, dove chiunque vorrebbe abitare”. In questa sezione, menzione speciale alla regia per il film polacco “Another day of life”; alla colonna sonora per il cinese “Fishboy”; all’animazione per “Captain Morten and the spider queen”, dall’Estonia. Menzione speciale, infine, per il film russo “Planet Humra”.

Cartoons on the Bay: Dragonero sarà anche una serie animataCreatori, nato su tovaglietta osteria, in mostra anche anziano

14 aprile 201909:41

“Dragonero è nato nel 1995 disegnato su una tovaglietta di carta di un’osteria tra le macchie di unto di un’ottima minestra di farro che avevamo mangiato. Ci siamo trovati entrambi appassionati di fantasy e ci siamo subito messi a disegnare facendo diventare le macchie montagne e laghi…”.
Lo raccontano a Cartoons on the Bay, il festival dell’animazione crossmediale promosso da Rai e organizzato da Rai Com, Stefano Vietti e Luca Enoch i due “papà” del personaggio cacciatore di draghi protagonista anche di una grande mostra alla sede Rai di Torino.
“Qui a Torino – dicono – siamo stati accolti con calore e coccolati, è un momento che va a gratificarci di tanti anni di lavoro che abbiamo dedicato a questo personaggio grazie anche alla Sergio Bonelli editore che ci ha sempre sostenuto”.
E annunciano una grande novità: “Il nostro personaggio esce per la prima volta dal pur soddisfacente alveo del fumetto, mette il nasino fuori per fare chissà cosa… C’è l’intenzione di valutare un progetto per una produzione di una serie animata in coproduzione Rai e Sergio Bonelli di cui sabato vedremo il primo trailer su cui stiamo lavorando da tre anni”.
“La serie completa quell’idea di crossmedialità che abbiamo avuto fin dall’inizio quando abbiamo creato Dragonero. Siamo riusciti a fare il fumetto, i romanzi, il gioco di ruolo, la serie per bambini e quella per adulti e mancava quest’ultimo step”. Vetti ed enoch alla fine velano: “Dragonero è bambino, poi giovane, poi uomo maturo e è anche anziano. Il pubblico ancora non lo ha mai visto così, lo vedrà chi visiterò la mostra”.
Greta e il suo manifesto in un libroEsce 18 aprile per l’arrivo a Roma dell’attivista svedese

14 aprile 201911:49

VALENTINA GIANNELLA, IL MIO NOME E’ GRETA (CENTAURIA, PP 128, EURO 12,90).
Greta Thunberg, la “ragazza senza paura” che un venerdì mattina ha portato in piazza quasi 2 milioni di coetanei, da Sydney a San Francisco, non ha reso concreta e visibile soltanto la protesta dei giovani contro i cambiamenti climatici ma ha risvegliato anche la coscienza di molti dei loro genitori e nonni. Parte da qui ‘Il mio nome è Greta. Il manifesto di una nuova nazione’ della giornalista Valentina Giannella, con le illustrazioni di Manuela Marazzi. Un libro che vuole “creare un ponte di lettura e consapevolezza tra giovani e adulti, tra figli e genitori”, in uscita per le edizioni Centauria il 18 aprile, alla vigilia dell’arrivo di Greta a Roma per manifestare, venerdì 19 aprile, con i ragazzi che scenderanno in piazza per il #FridayForFuture e in vista della Giornata mondiale della Terra del 22 aprile.
Per lettori dai 10 ai 100 anni, il libro racconta in modo accessibile e dettagliato chi sia Greta, quali siano i valori della nuova Green Nation e approfondisce le principali emergenze denunciate dall’attivista sedicenne svedese, candidata al Nobel per la Pace, con capitoli tematici sull’acqua potabile, i rifiuti, la plastica e la biodiversità, la pesca, l’allevamento e l’agricoltura sostenibili. Ci sono anche parti dedicate al ruolo delle donne, alle diete per curare il pianeta, un glossario di parole e siti chiave e schede su ‘Cosa deve fare un paese per costruire la sua resilienza?’ o su ‘Quali sono le classiche energie rinnovabili pulite?.
“Questo libro, con i concetti fondamentali per capire il cambiamento climatico spiegati in modo scientifico e immediato grazie alle fonti più autorevoli, è per loro. E per tutti noi, genitori e nonni, che ci troveremo ormai a rispondere alle domande dei più piccoli, dirette e urgenti, sulla salute della Terra” spiega nella prefazione la Giannella, 44 anni, giornalista milanese, madre di due bambini, che da sei anni vive a Hong Kong, ha fondato l’agenzia di approfondimento giornalistico Mind the Gap e scrive per le principali testate italiane e per il Post magazine del South China Morning Post.
“‘Non abbiamo bisogno di speranza, abbiamo bisogno di azione.
Perché solo quando ci sarà azione potremo tornare ad avere speranza’. È novembre, sono passati tre mesi dalla mattina in cui si è seduta la prima volta da sola, davanti al parlamento svedese, e Greta è già sul palco del TEDxStockholm. La felpa blu con la cerniera chiusa fino al collo, in undici minuti di discorso infila una serie di messaggi chiave che saranno poco dopo condivisi da milioni di utenti sui social. Il più importante: uniamoci” racconta l’autrice. I capitoli sono intervallati e arricchiti dalle illustrazioni della Marazzi, vincitrice nel 2018 di un importante premio per un volume edito dalla Fao con cui collabora stabilmente.
Spettacolo, cultura, scienza: Greta ha tutto ciò che le serve per sognare senza timore del proprio futuro. Nata il 3 gennaio 2003, è figlia di Marlene, una cantante lirica e scrittrice e di Svante, un attore. Nella famiglia Thunberg c’è anche Svante Arrhenius che nel 1903 vinse il Nobel per la Chimica, il primo scienziato “ad avere provato il collegamento tra la crescita delle emissioni di anidride carbonica e quella della temperatura terrestre” ricorda la Giannella. A 8 anni Greta si interroga sul cambiamento climatico e sulle sue conseguenze e a 11 anni le viene diagnosticata la Sindrome di Asperger e mutismo selettivo con cui si spiega la sua “dedizione estrema allo studio di singoli argomenti e la mancanza di inibizioni sociali nel portare avanti le proprie idee” sottolinea l’autrice facendo riferimento ai venti giorni passati da Greta seduta davanti al Parlamento con un cartello in braccio, poche parole scritte sul cartone: “Sciopero degli studenti per il clima” da cui parte l’hastag ormai globale #Schoolstrikeforclimate. E da qui al suo primo TEDTalk, la piattaforma internazionale che promuove la circolazione di nuove idee e opinioni, è un passo. Greta, racconta la Giannella, rilancia: “‘Alcuni dicono che non importa quello che facciamo. Ma se una manciata di bambini è riuscita a guadagnare l’attenzione dei giornali, pensate a cosa potremmo fare se ci muovessimo tutti insieme’. E’ ufficialmente nata la nuova Green Nation: centinaia di migliaia di studenti che prendono l’invito sul serio e cominciano a organizzare i comitati dei #FridaysforFuture in 270 Paesi del mondo.
The cleaners, gli spazzini segreti della reteDocu Quello che i social non dicono, in sala dal 14 al 17 aprile

14 aprile 201911:52

Sono in genere molto giovani, spesso religiosi e idealisti (il nucleo principale è alle Filippine) e passano ogni giorno ore e ore, da impiegati in società che non divulgano la loro attività, a individuare e eliminare dal web e dai social video e altri materiali violenti. Dalle immagini delle decapitazioni dell’Isis a quelle degli abusi sui bambini, dal porno al bullismo. Parliamo dei ‘content moderators’, o meglio, gli spazzini (segreti) della rete, per colossi come Google e Facebook. Figure misteriose che si raccontano per la prima volta in Quello che i social non dicono – The Cleaners, il documentario inchiesta di Hans Block e Moritz Riesewieck, passato al Sundance, al Festival di Rotterdam e al Biografilm Festival, in sala come evento dal 14 al 17 aprile distribuito da I Wonder Pictures.
“L’idea per il film – spiega Hans Block – ci è venuta qualche anno fa, quando fu diffuso sui social, causando uno shock globale, il video di una bambina di cinque o sei anni, violentata da un adulto. Nonostante sia stato rimosso velocemente, nell’arco di tempo online è stato condiviso 60 mila volte. Ci siamo chiesti allora a chi fosse dato il compito materialmente di non far arrivare sulla rete quegli orrori e ci siamo messi a indagare”. Il film non fiction mescola le interviste con alcuni dei cleaners attivi a Manila, che i due registi hanno convinto a parlare per la prima volta davanti a una cinepresa, alle grandi dichiarazioni d’intenti dei signori del web, sul valore di parole come libertà, democrazia e rispetto della persona, da Mark Zuckerberg alle audizioni davanti al Parlamento americano dei responsabili della sicurezza online di Google e facebook. Un quadro denso di contraddizioni, nel quale l’esigenza di ‘proteggere’ il pubblico si trasforma anche in censure ingiustificate, come quelle su immagini che testimoniano la distruzione della guerra o sulla satira politica: “I cleaners spesso non capiscono il contesto e nel dubbio preferiscono eliminare (tra le ‘vittime’, anche un quadro satirico di Trump nudo, che era stato condiviso in rete 50 milioni di volte, ndr).
E’ chiaro – sottolinea il regista – che così entrano in gioco concetti fondamentali come democrazia e libertà di parola”. D’altronde quello dei cleaners è un compito difficilissimo, visto che ogni minuto di ogni giorno 500 ore di filmati sono caricati su YouTube, 450 mila tweet compaiono su Twitter e 2,5 milioni di post vengono pubblicati su Facebook. Colpisce la quantità di immagini cruente (decine di migliaia) ai quali i cleaners si espongono ogni giorno: uno stress che ha fatto salire fra di loro il tasso di suicidi. “Molti prendono il loro lavoro come una missione cristiana, pensano di contribuire a ripulire il mondo dei peccati – spiega Block -. Si crea così un pericoloso mix di capitalismo e religione”. D’altronde il loro lavoro non può essere svolto da un algoritmo: “Gli esperti ci dicono che un computer può riconoscere i soggetti, ma non distinguere chiaramente la pericolosità delle azioni. Serve un essere umano. Bisogna allora garantire a queste persone preparazione adeguata, strumenti più efficaci e tutelarle anche a livello psicologico”. C’è comunque, fra i cleaners, anche chi sdrammatizza: una delle ragazze intervistate, molto religiosa, spiega di aver visto tante scene di rapporti sessuali “da aver iniziato a sognare peni… era diventata una mia piccola forma di trasgressione”.

5 pezzi imperdibili della nuova stagioneCerchietti, ciclisti, animalier, trench in pvc

14 aprile 201914:09

– I cerchietti per capelli in raso oppure decorati con pietre e preziosi cristalli Swarovski, modello principessa, come quelli che propongono Prada e Miu Miu, e i pantaloni da ciclista non possono mancare (Fendi, Ferragamo, Sportmax) tra i cinque pezzi ‘imperdibili’ del nuovo guardaroba della stagione primavera-estate. A questi si aggiungono i trench rieditati in chiave plastica trasparente (da Chanel che li ha proposti per primo due stagioni fa in poi) oppure in colori fluorescenti come il giallo evidenziatore (Fendi) e l’arancio, le camicie bianche e i capi di abbigliamento o gli accessori ispirazione giungla, in pelli o ecopelli stampate animalier, ovvero a macchie leopardo, serpente o zebra. I veri must-have del nuovo guardaroba sono però i pantaloncini da ciclista, comunemente chiamati ciclisti, o biker pants, o ancor peggio pinocchietti. Sulle passerelle milanesi questi pantaloni, che non donano a tutte le donne, perché possono ridicolizzare silhouette poco slanciate, sono apparsi ovunque.
Venezia: Basilica S.Marco,sfide a futuroA Palazzo Ducale a convegno esperti, accademici e curatori

VENEZIA14 aprile 201914:36

– Come garantire un futuro alla Basilica di San Marco a Venezia esposta alle minacce del turismo di massa (5,5 mln visitatori annuali) e delle infiltrazioni di acqua salmastra della laguna? A questo interrogativo hanno cercato di rispondere i protagonisti di un convegno a Venezia con l’obiettivo di proteggere l’edificio consacrato nel 1094, che ha coinciso con i primi test di un sistema che dovrebbe far sì che il nartece – o porticato- della Basilica sia protetto dall’acqua alta. Un fenomeno che nell’eccezionale quota raggiunta il 29 ottobre 2018 ha gravemente danneggiato lo spazio d’ingresso alla chiesa, particolarmente i basamenti delle colonne marmoree. Con questo sistema, costato 2 mln di euro, si risparmia a quest’area 900 ore all’anno di acqua salmastra. Sotto alla piazza ci sono dei condotti in laterizio settecenteschi che erano danneggiati.
Sono stati restaurati. Essi sono collegati con bocchette che vengono chiuse in caso di acqua alta. Delle pompe, poi, espellono l’acqua che si accumula.
Brera, nessun danno a opere per perditePinacoteca, problema già risolto a tubatura e non pioggia

MILANO14 aprile 201915:32

– Nessun danno alle opere esposte e inoltre “non ci sono mai stati problemi dovuti a temporali ma semmai di elevata pressione dell’acqua all’interno di una tubatura che hanno causato due perdite immediatamente risolte dalla ditta di manutenzione dell’impianto” idrico del museo. Lo precisa in una nota la Pinacoteca di Brera di Milano in merito alle infiltrazioni che si sarebbero verificate nei giorni scorsi e segnalate in una lettera al direttore James Bradburne e al ministro Bonisoli dal segretario della Cisl Fp milanese. “Le opere sono in sicurezza e i tecnici degli impianti hanno confermato dopo numerose verifiche fatte che la situazione è stabile e non c’è pericolo – ha dichiarato Bradburne -. Brera è un edificio storico dove l’architettura dell’impianto progettato diversi anni fa va continuamente monitorato”.
Genovesi, Cartoons 2020 dedicato a donneDirettore, troppi femminicidi, violenze e situazioni orribili

TORINO14 aprile 201915:59

– Cartoons on the Bay 2019 si è appena chiuso – con una vittoria importante per l’Italia ovvero il premio guadagnato dal live action Jams che affronta il delicato tema delle molestie sui minori – ma il direttore Roberto Genovesi già ha le idee chiare sui temi della prossima edizione. “Stiamo pensando a qualcosa che abbia a che fare con la condizione femminile – spiega – e quindi lavoreremo per costruire un programma che ci possa aiutare a mettere in evidenza le problematiche sia dell’infanzia femminile che delle donne adulte vista la situazione sempre più evidente in Italia e nel mondo di violenze e femminicidi”. “Un festival dell’animazione – aggiunge Genovesi – ha un ruolo importante anche nella valorizzazione di certe situazioni terribili come anche in quelle di assoluta eccellenza”. Genovesi fa anche il bilancio di Cartoons: “E’ estremamente positivo: 500 opere in concorso, 50 paesi rappresentati e molti operatori di settore dall’estero, circa tremila spettatori per le proiezioni e le anteprime”.
Micol ricorda Albertazzi a VicenzaApre a settembre ciclo spettacoli classici come notte magica ’89

14 aprile 201916:05

– Pino Micol ricorda la prima di ”Memorie di Adriano” della Yourcenar con Giorgio Albertazzi e la regia di Maurizio Scaparro nel 1989 proprio nella villa che fu di Adriano a Tivoli, che ha avuto poi 24 anni di riprese con ben oltre settecento repliche. Sarà proprio Micol a ricordare Albertazzi e quella notte magica dal 19 al 22 settembre durante l’evento speciale che aprirà il ciclo di spettacoli classici all’Olimpico di Vicenza: ”Frammenti di memorie di Adriano” costruito con la collaborazione di Ferdinando Ceriani sulla regia di Scaparro.
L’ultima volta che lo riprese, questo che fu un po’ lo spettacolo della sua vita, Albertazzi aveva 90 anni e ci teneva a sottolineare come questo personaggio, alla pari di tutti i classici, riuscisse sempre ad essere nostro contemporaneo.         [print-me title=”STAMPA”]

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