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Tempo di lettura: 4 minuti

Ultimo aggiornamento 26 Maggio, 2019, 05:00:06 di Maurizio Barra

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Su tv Instagram anche video orizzontali
Nuovo formato risponde alle richieste di creatori e spettatori

25 maggio 2019 03:37

Sulla app Igtv, e cioè la tv di Instagram lanciata un anno fa per ospitare i video più lunghi di 60 secondi, arriva una novità. La piattaforma ha deciso di ampliare le possibilità offerte ai creatori di contenuti, che ora potranno caricare anche video orizzontali – il formato tipico del cinema e della tv – e non più solo verticali.

Il cambiamento deriva dalle richieste ricevute sia dai creatori sia dagli spettatori, spiega Instagram in un post in cui ne sottolinea la portata: “In molti modi, l’apertura di Igtv ai video non solo verticali è simile a quando nel 2015 abbiamo aperto Instagram ad altri formati di foto oltre a quelle quadrate. Ciò ha permesso alla creatività di prosperare e al coinvolgimento di crescere, e crediamo che lo stesso accadrà con Igtv”.

Il formato verticale è adatto a video ravvicinati, in prima persona, mentre l’orizzontale – rileva Instagram – ha altri punti di forza, che si rivelano ad esempio nelle riprese sportive dove c’è movimento e una pluralità di soggetti inquadrati.

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Trump riapre a Huawei. L’azienda, l’Ue non eriga muri
Amazon ferma vendite in Giappone, verso stop anche Microsoft

PECHINO 25 Maggio 2019 03:37

– Il presidente Usa Donald Trump riapre lo spiraglio su Huawei il cui dossier potrebbe, in parte, essere risolto nel quadro di un accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina, pur ritenendo il gruppo “molto pericoloso”.
La risposta evasiva di Pechino è affidata al portavoce del ministero degli Esteri, Lu Kang: “Francamente, non sono sicuro del significato specifico che il leader Usa abbia voluto dare”, ha affermato, ribadendo che Washington dovrebbe “smettere di usare il potere statale contro le società di altri Paesi”.
La stretta sulla compagnia di Shenzhen, a seguito della sua iscrizione nella lista nera del commercio Usa, ha annoverato altre adesioni di peso, come assicurato ieri dal segretario di Stato Mike Pompeo. Il sito giapponese di Amazon, ad esempio, ha deciso lo stop alla vendita diretta online di prodotti Huawei, mentre, sia pure in base a indiscrezioni di stampa, dopo Google, Microsoft avrebbe iniziato a non accettare più nuovi ordini tra sistema operativo Windows e servizi vari, con il suo team dedicato che avrebbe lasciato il quartiere generale di Shenzhen.
La mossa dell’amministrazione Trump sta facendo sgretolare la rete di relazioni della compagnia: i media cinesi hanno puntato il dito soprattutto contro il chip designer britannico Arm, un partner strategico, il cui disimpegno è “un cattivo precedente perché mette lo spirito dei contratti e della libera competizione sui mercati dietro la politica”.
All’Europa, contrassegnata da posizioni più diversificate e meno oltranziste di quelle Usa, ha rivolto il suo appello il deputy chairman di Huawei, Ken Hu. “In Europa, circa tre quarti degli utilizzatori di smartphone si affida a un dispositivo basato su Android. Huawei detiene circa il 20% di questo mercato. Pertanto, questa decisione può avere gravi ripercussioni sui consumatori e sulle imprese che operano in tutta Europa”, ha detto Hu, parlando alla Conferenza sulla Cybersicurezza Nazionale di Potsdam e ponendo l’accento a non costruire “un nuovo muro commerciale, né tantomeno tecnologico”.
Gli operatori telefonici in Germania – Telekom, Vodafone e Telefonica – hanno assicurato la disponibilità dei prodotti del produttore cinese con la clausola affatto secondaria di previsioni impossibili da fare sui futuri update di Android.
A tal proposito, Huawei ha registrato i diritti di “Huawei HongMeng”, il nome scelto per il sistema operativo sviluppato internamente e che potrà essere usato fino al 13 maggio 2029.
Richard Yu, capo della divisione consumer business, ha ribadito che “HongMeng OS” sarà lanciato verosimilmente in autunno.
Lo scontro tra le due economie del pianeta resta frontale: la Cina ha accusato Pompeo di “costruire i rumor” per aver detto che il fondatore e Ceo di Huawei, Ren Zhengfei, non dice la verità sui legami esistenti tra la compagnia e il governo di Pechino.
“Recentemente, alcuni politici americani hanno di continuo costruito rumor su Huawei, ma non hanno mai prodotto le chiare evidenze che i Paesi hanno richiesto”, ha contrattaccato il ministero degli Esteri. Ultimo round di una sfida ancora lunga.

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Usa,molte le armi fatte con stampanti 3D
Progetti diffusi sul web, New York sta per bandirle

25 maggio 201914:21

– Negli Usa le armi prodotte con le stampanti 3D continuano a diffondersi, ma a differenza di qualche anno fa non è più un singolo ‘paladino della giustizia fai da te’ a distribuire istruzioni e files per la costruzione.
Un gruppo anonimo che si fa chiamare ‘Deterrence Dispensed’, riporta un’inchiesta dell’edizione britannica di Wired, sta continuando l’opera di Cody Wilson, il ‘cripto-anarchico’ texano che aveva fondato una vera e propria azienda legata a questo ‘prodotto’ in un modo molto più difficile da fermare.
Il ‘gruppo’ lavora su Twitter e YouTube ma anche su social e app di messaggistica più di nicchia, come Signal o Discord.
Secondo ‘Ivan The Troll’, un membro intervistato dalla rivista, sono oltre 100 le persone che lavorano allo sviluppo di nuovi progetti di armi stampabili, mentre il network ha migliaia di ‘adepti’ in tutto il mondo. “Se il governo vuole prendermi deve prima trovare la mia identità – afferma -, sono uno di tanti individui che fanno questo lavoro, anche se il governo dovesse dirmi di smettere lo farei lo stesso. Qualcuno passa il tempo sui videogiochi, io preferisco passare ore a progettare armi”.
Il problema comincia ad essere preso in considerazione anche dai legislatori, riporta la Cbs, con lo stato di New York che sta per approvare una legge che bandisce totalmente queste armi, che oltre a poter essere prodotte e possedute da chiunque sfuggono ai controlli dei metal detector. Sono già stati registrati diversi sequestri di fucili e pistole stampati, l’ultimo dei quali due giorni fa in Connecticut.          [print-me title=”STAMPA”]

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